Endometriosi: cos'è e come riconoscerla?

Scopriamo assieme cos'è l'endometriosi e impariamo a riconoscerla.

Una delle patologie più frequenti nelle donne in età fertile è l’endometriosi: secondo le stime ne soffrono, solo in Italia, almeno 3 milioni, circa il 10-15%.

08/03/2023 22:19:00 | Futurefarma

Una delle patologie più frequenti nelle donne in età fertile è l’endometriosi: secondo le stime ne soffrono, solo in Italia, almeno 3 milioni, circa il 10-15% (fonte: Ministero della Salute).

Fra le donne che hanno difficoltà a concepire o che soffrono di sterilità, tale percentuale sale del 30-50%. La maggior parte delle donne affette da tale malattia ha un’età compresa fra i 25 e i 35 anni, anche se non è raro che possa comparire in un’età ancora più precoce. Solitamente regredisce fino a scomparire quando la donna entra in menopausa. Anche la gravidanza può portare ad un miglioramento della sintomatologia.

Sintomi

sintomi dell’endometriosi possono essere generici, rendendo difficile diagnosticare la malattia, e creando ritardi nella cura più adatta. Fra questi, i più comuni sono:

  • dismenorrea: dolore pelvico durante il ciclo mestruale,
  • dispareunia: dolore durante i rapporti sessuali,
  • dolore pelvico cronico,
  • mestruazioni abbondanti,
  • perdite di sangue fra un flusso e l’altro,
  • costipazione,
  • diarrea,
  • difficoltà a rimanere incinta.

Diagnosticare un'endometriosi ovarica risulta difficile e non immediato, in quanto questi sintomi assomigliano a quelli dell'intestino irritabile o di altre malattie.

Alle volte il ritardo nella diagnosi può anche essere dovuto ad una endometriosi asintomatica, quindi priva di qualsiasi sintomi e che viene scoperta solo successivamente a dei controlli più accurati.

Erroneamente si pensa che il ciclo mestruale debba portare dei dolori; purtroppo così non è, in quanto il ciclo mestruale è una condizione fisiologica della donna, non una malattia. Per alleviare questi dolori solitamente si utilizzano farmaci analgesici da banco. Nei casi di forti dolori mestruali è  bene chiedere consiglio al medico e se il caso effettuare delle analisi più approfondite.

Cause

Le cause dell’endometriosi non sono ancora del tutto note. Tra le ipotesi più accreditate c’è quella della “mestruazione retrograda”: durante il ciclo il sangue nell’utero, invece di fluire verso l’esterno, subirebbe un ritorno verso le pelvi. Questo comporterebbe il passaggio delle cellule endometriali sul peritoneo e sugli organi pelvici che porterebbe alla crescita anomala del tessuto.

Secondo altre teorie, l’endometriosi sarebbe causata da una modificazione del tessuto che ricopre le pelvi.

Mentre una terza ipotesi avvalora la tesi secondo cui la patologia si svilupperebbe in seguito a un’alterazione del sistema immunitario o a una predisposizione genetica.

Diagnosi

La diagnosi dell’endometriosi viene fatta nel corso di una visita ginecologica e in seguito ad esami e accertamenti.

Fra gli esami per l’endometriosi più comuni ci sono:

  • l’ecografia transvaginale,
  • la risonanza magnetica alla pelvi,
  • la laparoscopia.

La risonanza magnetica per l’endometriosi viene effettuata solo se l’endometrio non interessa gli organi dell’intestino o l’uretere.

Non sempre nel caso di endometriosi l’ecografia o la risonanza magnetica riescono a evidenziare la presenza di cisti, soprattutto se sono molto piccole.

Per evidenziare meglio le cisti anche di piccole dimensioni, il metodo più indicato è la laparoscopia. Tuttavia non viene mai scelto come primo esame in quanto è molto invasivo e viene solitamente eseguito in anestesia generale.

Risulta importante informarsi ed informare circa questa condizione. Saugella si impegna a divulgare quante più informazioni possibili circa l'endometriosi e proprio ultimamente ha lanciato un bundle "Chiamala per Nome"  affinchè possa essere sdoganato un argomento del genere, ma soprattutto affinchè tutte le donne siano sempre più consapevoli di loro stesse.

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